abate

Resoconto della raccolta del PERO nel 2023

Frutticoltura Martedì, 19 Settembre 2023 10:22

a cura di Michele Mariani, agronomo della Fondazione per l'Agricoltura F.lli Navarra

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Premessa
Per il terzo anno consecutivo (2020, 2021 e 2023) durante i giorni della fioritura delle principali varietà di Melo e Pero un forte abbassamento di temperatura (da 2 a 4 gradi sottozero, a seconda delle zone) ha danneggiato gli ovari dei fiori/frutti in fase di inizio allegagione; se per le Mele il danno è stato soprattutto qualitativo, non altrettanto si può dire per le Pere, dove il numero di frutti è stato fortemente ridotto dal gelo.

Resoconto della produzione delle varietà
Prendiamo ora in esame le singole varietà in ordine di maturazione.
Nella seconda decade di luglio è iniziata la raccolta di CARMEN; le rese ad ettaro sono state poco oltre le 7 ton con una pezzatura accettabile e frutti comunque ‘sporcati’ di ruggine.
A fine luglio è iniziata la raccolta di SANTA MARIA che nella maggioranza degli impianti, presentava pochissimi fiori alla ripresa vegetativa; pochi fiori e gelo hanno fatto sì che le rese siano state inferiori alle 10 ton/ha.
Dal 10 di agosto è iniziata la raccolta di WILLIAMS, varietà purtroppo poco considerata nelle scelte varietali degli ultimi 20 anni dai produttori ferraresi. Ad una accettabile presenza di fiori in primavera è seguita una allegagione fortemente compromessa dal gelo del 6 di aprile. Nella parte bassa delle piante (fino 2 mt di altezza) sono sopravvissuti ben pochi frutti e di scarsa qualità (rugginosi e di forma non tipica). La produzione ad ettaro ottenuta si colloca tra le 15 e le 20 ton.
Nella prima settimana di settembre è stata la volta di KAISER, in forte deficit di fiori in primavera; il risultato della raccolta è stato nettamente al di sotto delle 10 ton/ha, ma in compenso di buona qualità sia per pezzatura che di ruggine.
Ad oggi si sta ultimando la raccolta dell’ABATE ed i primi “exit poll” ci dicono che purtroppo la produzione non andrà oltre le 5-6 ton/ha. Anche la qualità dei frutti, soprattutto nella parte bassa degli alberi, è piuttosto scadente; la pezzatura media si colloca tra 60 e 70 mm.
Si segnala una presenza leggermente inferiore di frutti colpiti da Maculatura bruna rispetto ai picchi raggiunti negli anni passati.
In conclusione purtroppo anche il 2023 non sarà ricordato come un anno positivo per la produzione di Pere.

Abate e portinnesti alternativi al Cotogno

Frutticoltura Lunedì, 11 Settembre 2023 09:37

a cura di Michele Mariani, agronomo della Fondazione per l'Agricoltura F.lli Navarra

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La Pericoltura Ferrarese è in crisi perché la Varietà che sosteneva economicamente la maggior parte delle aziende frutticole ovvero l’Abate Fétel ormai da diversi anni non è più in grado di farlo.
I motivi sono diversi e tutti molto gravi, tra questi anche la perdita di efficienza dei Portinnesti di origine Cotogna.
Nel recentissimo passato queste radici hanno garantito produzione e quindi reddito ma ormai da 6-7 anni una buona parte degli impianti innestati su Cotogno presenta un’efficienza parzialmente compromessa che si manifesta con vigoria stentata e senescenza anticipata; è vero anche che ci sono impianti su cotogno produttivi e ancora in ottimo stato ma purtroppo rappresentano una minoranza.
Per valutare una alternativa valida ai Produttori, l’Ufficio Tecnico della Fondazione Navarra già dal 2017 ha iniziato a monitorare e raccogliere dati da alcuni frutteti di Abate presenti in Romagna su radici di origine Franca (autoradicato diretto, innesto su autoradicato di Conference e su Farold 40).
A partire dal 2019 sono state selezionate 3 aziende che annualmente vengono visitate in preraccolta da un numero sempre maggiore di tecnici e produttori ferraresi (il 31 agosto u.s. almeno 50); si è scelto di tornare sempre negli stessi impianti per non incorrere nella variabilità legata ad una annata fortunata o viceversa; le aziende si trovano tra Alfonsine Bagnacavallo in terreni simili ai nostri.
Le caratteristiche positive di questi impianti sono la Longevità (impianti di 20 anni ancora in salute), l’Omogeneità, la Produttività ed anche la Qualità dei frutti (forma e rugginosità tipica).
Non mancano gli aspetti critici, come scarsa qualità del materiale di partenza, la esigua disponibilità di piante (le aziende vivaistiche stanno ancora valutando la fattibilità di questi astoni su larga scala), la più lenta messa a frutto rispetto ai cotogni, le dimensioni ed infine, soprattutto nel caso dell’autoradicato diretto, l’eccessiva vigoria delle piante.
È giusto dire che la vera novità sia la Conference autoradicata impiegata come portinnesto; le altre due soluzioni sono state testate nel passato (e qualche vecchio impianto è ancora presente) per venire poi scartate a favore dei vari cotogni; oggi se ne torna a parlare perché servono piante con una ‘cilindrata’ maggiore che il cotogno non sembra più in grado di garantire.
Per finire si segnala che in provincia di Ferrara dal 2019 si è iniziato a piantare qualche pereto su Conference autoradicata e che in Fondazione esiste un campo prova di Abate (anno di impianto 2020) nel quale sono a confronto 6 diversi tipi di radici (5 franche e 1 di cotogno).